Bondiola
Processo di produzione
Le carni e le cotiche, nelle proporzioni codificate dalla tradizione, vengono macinate singolarmente, impastate, rimacinate assieme ed insaccate a mano. La lingua, qualora venga inserita, viene spellata, ripulita e salmistrata, mantenendola per qualche ora sotto sale e spezie e poi inserita all’interno dell’insaccato, evitando che restino bolle d’aria che potrebbero compromettere la riuscita del prodotto. Quindi si lega a forma di sacchetto. Il prodotto va asciugato in stanze fresche (temperature tra i 18 e i 12° C) e con ricircolo naturale d’aria. La conservazione avviene, come sempre per gli insaccati, in luoghi freschi e umidi, ma il prodotto va comunque consumato entro una trentina di giorni.
Consigli d’uso
La bondiola si consuma come il cotechino, dopo una lunga cottura in acqua. Si accompagna col cren, col radicchio o con delle verdure bollite.
Tradizionalmente si mangia nella variante con la lengua il giorno de l’Assènsa (dell’Ascensione il 15 agosto); si credeva infatti che ciò avesse il potere di far ammazzare un altro maiale entro l’anno, di preservare dal morso di bisce, ( bìsse), oltre ad esorcizzare le malelingue.